CARNAZZA ALL'AGRITURISMO CORTE AURORA

Mentre il Pan è a curiosare al Padova pride, il resto della ciurma si ritrova un sabato sera, per scoprire qualche localino sconosciuto della zona.

A bordo di due auto nuove fiammanti, ci dirigiamo verso Cona, ALL' AGRITURISMO CORTE AURORA.

Situato in mezzo al verde della campagna, ai confini tra la provincia di Venezia e quella di Padova, il locale è situato in fondo ad una strada isolata ed è dotato di
un ampio parcheggio, non asfaltato, delimitato da alberi che, ipotizziamo, possano fornire una buona ombreggiatura durante il giorno.

Il ristorante non sembra grandissimo e per ampliare i posti a sedere è stata creata una tensostruttura con ampie vetrate.
Infatti,  appena varcata la soglia d'ingresso, ci troviamo difronte quella che era la facciata originale dell'edificio, con porte e finestre in legno.

Alcuni tavolini e un gazzebo, posti di fronte all'ristorante, ci fanno intuire che, nel periodo estivo, vi sia la possibilità di mangiare all'esterno.



Mentre le simpatiche cameriere ci fanno accomodare,  non possiamo non notare un enorme lampadario in stile "palla di paglia" che illumina la sala e crea un gradevole gioco di luci ed ombre sulle pareti bianche.



La misenplas è semplice ed elegante, con tovagliette che attraversano il tavolo da una parte all'altra senza coprirlo interamente.
I bicchieri sono di un gradevole verde chiaro.
C'è pure una candela, per un attmosfera un pó romantica, ma non è ne il locale adatto ne il nostro caso (noi siamo qui per magná e basta).



A rovinare l'atmosfera è la presenza, nella sala, di un armadio metallico dove sono adagiati, in bella vista, bicchieri , bottiglie e libri di cucina.
Si poteva tranquillamente optare per un armadio in legno con ante scorrevoli.

Anche il cane che girovaga intorno al locale non è il masimo.

Ma veniamo alla cosa più importante:
Il cibo.

Apriamo le danze con un po di antipasti.
Si va dal classico tagliere di affettati misti e formaggi, all'arista tagliata fina, servita fredda, condita con erbette e granella di noci.
Concludiamo con un coloratissimo sformatino di zucchine in salsa di peperoni.
Tutti buonissimi.



Tra i primi piatti, alcuni di noi hanno provato:
Le tagliatelle al ragù d'anatra, classiche e sempre appaganti.
Ravioloni con erbette e crema di parmigiano, gustosi ed avvolgenti.



Ma il punto forte di questo agriturismo è la carne, ed quindi eccoci provare:

Uno spettacolare filetto, guarnito con una gradevole salsa arancione e con un contorno di carciofi fritti tagliati a fettine (speciali).

Una fresca tartare di carne, guarnita con una "chips" di pane.

Ed in fine una mastodontica fiorentina, morbida e succosa al punto giusto.



Noi "devoti alla madonna del tinazzo", per annaffiare il tutto, abbiamo scelto una buona bottiglia di bonarda.
Gli atei ed astemi, invece, hanno sciacquato la loro bocca con acqua fresca.

Prima di concludere la nostra serata, decidiamo di concederci un piccolo peccato di gola, ordinando qualche dolce:
Zuppa inglese e tiramisù,  freschi e morbidi al punto giusto, ci hanno permesso di concludere degnamente la nostra cena.



Voti:
Location: 6.5
Servizio: 6
Menu: 7
Conto: 7

Conclusioni: location un po da migliorare, ma locale troppo giusto per una cena a base di carne... bestiale!

NB: se vi chiamate Stefano, non ordinate mai affettato a portar via !

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